Con il termine bullismo s’intende definire un comportamento aggressivo ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi. Solitamente, i ruoli del bullismo sono ben definiti: da una parte c’è il bullo, colui che attua dei comportamenti violenti fisicamente e/o psicologicamente e dall’altra parte la vittima, colui che invece subisce tali atteggiamenti. La sofferenza psicologica e l’esclusione sociale sono sperimentate di sovente da bambini che, senza sceglierlo, si ritrovano a vestire il ruolo della vittima subendo ripetute umiliazioni da coloro che invece ricoprono il ruolo di bullo.
Il cyberbullismo è la manifestazione in Rete del bullismo: la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet. Il cyberbullismo definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (messaggi whatsapp, facebook, sms, foto, video, ecc.), il cui obiettivo e quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi.
Il 7 febbraio è la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. Istituita su iniziativa del MIUR, questa giornata è un'occasione per riflettere sui rischi di un uso indiscriminato della rete e per educare i giovani alla nonviolenza e al rispetto reciproco.